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Irma Testa su Vanity Fair: "voglio dirvi una cosa"

Dicembre 2021

Durante la scorsa estate Irma Testa si è consacrata agli occhi del mondo come la prima pugile italiana a vincere una medaglia olimpica.

Quella vittoria, tanto agognata e sognata, le ha permesso di acquisire ulteriore sicurezza e consapevolezza nei suoi mezzi. Perciò oggi, su Vanity Fair, ha raccontato i “dietro le quinte” della sua storia. Ben prima di Tokyo e delle medaglie, il romanzo di Irma sempre ha avuto le sembianze di una favola.

La strada che l’ha portata da un’infanzia vissuta in un quartiere difficile fino alle luci della ribalta è fatta di tanti momenti inediti, mai raccontati prima. E nell’intervista rilasciata in esclusiva a Vanity Fair, ha deciso di uscire allo scoperto e fare Coming Out.

Le persone che mi stanno vicino lo sanno da anni – esordisce l’atleta campana – ma credo sia giusto, ora, dirlo a tutti. Parlare di orientamento sessuale nel mondo dello sport ha un valore speciale, perché ai campioni si chiede di essere perfetti. E per molti l’omosessualità è ancora un’imperfezione”.

L’esperienza le ha insegnato che il momento buono arriva sempre, nello sport e anche nella vita. In fondo, viene definita da sempre una pugile “attendista”. In effetti, nella vita di tutti i giorni, è pacata e mai sopra le righe.

Quella medaglia di Tokyo è diventata il mio scudo – prosegue la nativa di Torre Annunziata – ora che la Irma atleta è al sicuro, la Irma donna può essere sincera“.

La sua speranza più grande è quella di poter infondere coraggio ai più insicuri.
Se io mi sono sentita al sicuro in questi anni è stato per la corazza che mi porto addosso, per il mio carattere” dice.

Ma non tutti sono così. Ci sono persone che soffrono per le discriminazioni, che sono vittime di bullismo, che non riescono a costruirsi una vita perché non sanno come relazionarsi con una società che è loro ostile“.

Essere d’esempio, stimolare un’azione o una reazione, essere coraggiosi e fungere da modello. In una sola parola: avere una mentalità vincente.

Ad Irma non è mai mancata, ma aveva bisogno di un grande traguardo per ottenere il fiato per emettere un urlo forte e chiaro. Un cassa di risonanza che potesse amplificare il messaggio e farlo arrivare alle orecchie di tutto il mondo.